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Curiosità in cucina

Cosa sono gli “oli vegetali” o “grassi vegetali” idrogenati e non idrogenati?

Quanti di voi avranno letto sulle etichette dei prodotti che si comprano al supermercato la dicitura: “oli vegetali” o “grasso vegetale” ???

In questo articolo parlerò proprio di loro, che cosa sono, che effetti hanno sul nostro corpo e perchè è bene evitarli!!

Prima di tutto facciamo una semplice distinzione: l’olio è un qualcosa di liquido mentre il grasso è un qualcosa di solido. Per esempio con “olio vegetale” si può intendere olio di girasole o olio di colza; quest’ultimo è molto pessimo perché è costituito per circa la metà da acido erucico i cui effetti negativi sulla crescita, sul fegato e sul cuore sono ormai documentati; infatti per legge l’acido erucico non può superare il 5% del totale degli acidi grassi presenti negli oli di semi e nelle margarine.

Questi olio vengono prodotti a partire dai semi della pianta tramite un processo che si chiama estrazione e che può avvenire in due modi:

  1. Estrazione chimica: avviene per mezzo dell’utilizzo di solventi chimici che a partire dai semi si estrae l’olio ma che però lascia lo stesso dei residui chimici nel prodotto finito.
  2. Estrazione meccanica: si tratta della facile spremitura e pressatura a freddo dei semi. (forse alcuni avranno letto in qualche ricetta: olio di girasole spremuto a freddo).

Olio di palma

L’olio di palma si estrae dalla palma da olio, è considerato di scarsa qualità. Ha un elevato contenuto di grassi saturi che possono raggiungere il 50% nell’olio di palma derivato dai frutti e ben l’80% nell’olio di palma derivato dai semi. Questo lo rende molto nocivo perchè esso può costituire un fattore di incremento del rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari con conseguenze di livelli di colesterolo alto.

Oltre all’olio/grasso vegetale, esiste anche quello con la dicitura “idrogenati”, cioè vengono sottoposti a determinati processi di trasformazione industriale subendo un processo di lavorazione tale da renderli solidi a temperature che vanno dai 160° ai 210° ; questo processo prevede l’aggiunta di idrogeno e trigliceridi insaturi tramite una reazione chimica così da dare all’olio una maggiore stabilità e consistenza così da avere una maggiore capacità di conservazione così si contribuisce ad abbattere i costi di vendita.
In questi grassi idrogenati troviamo per di più alcuni legami trans cioè quelli in cui vi sono atomi che alterano la struttura del grasso stesso causando problemi alla salute di chi li mangia.

Quei grassi invece chiamati “non idrogenati” sono quelli che si ottengono tramite un processo chiamato frazionamento dove si toglie dall’olio la parte liquida ottenendo solo la parte solida. Questa parte solida è costituita in prevalenza ancora da grassi saturi (dannosi come già scritto a livello di rischio cardiovascolare). La differenza tra idrogenati e non idrogenati sta nel fatto che in quelli non idrogenati non troviamo legami trans.

Mentre nei grassi chiamati “raffinati” si utilizza un processo totalmente industriale che parte dai semi di una pianta. Questi semi però vengono trattati con sostanze chimiche e solventi perdendo tutte le caratteristiche organolettiche come vitamine e minerali, infatti viene definito come olio di seconda scelta soprattutto anche per essere stato trattato con sostanze chimiche.
Come il processo di idrogenazione la raffinazione prevede anch’essa la formazione di acidi grassi con legami trans anche se in percentuale minore.

Purtroppo non è ancora obbligatorio riportare la sua presenza all’interno dell’elenco degli ingredienti riportati sulle confezioni dei prodotti alimentari industriali, ma ormai questa dicitura è presente ovunque, in particolare: nella maggior parte di prodotti da forno come biscotti, brioches, pane confezionato, crackers, grissini e fette biscottate ecc.. ma anche in creme dolci spalmabili (nutella e sotto marche), patatine fritte e snack salati, margarina, budini, dadi, gelati confezionati, sorbetti, pasta sfoglia già pronta, tortellini o ravioli, preparati per risotti ecc…

Ormai è largamente dimostrato che un consumo di grassi vegetali idrogenati porti a un significante aumento del colesterolo LDL cioè quel colesterolo chiamato “cattivo”, infatti questo porta a un gravissimo rischio per il cuore facilitando l’insorgenza di malattie cardiovascolari. (sempre più persone giovani infatti hanno già questi problemi e molte persone arrivate a poco più metà della loro vita muoiono di infarto).

Sembra anche che il consumo di questi grassi vegetali specialmente se idrogenati sia cancerogeno, questo perchè essendo trattati con processi chimici alterano la struttura molecolare rendono innaturale il riconoscimento con il nostro corpo.

Ecco la percentuale dei grassi saturi contenuti nei diversi oli vegetali:

  • Olio di cartamo solo il 9%
  • Olio di girasole 10%
  • Olio di oliva 13%
  • Olio di soia 15%
  • Olio di palma circa 49%
  • Olio di cocco fino all’87%

Stiamo sempre attenti però perchè alcuni oli vegetali portati a temperature elevate perdono parte dei loro principi nutritivi positivi per l’organismo e possono diventare cancerogeni.

Evitare l’olio di palma non rappresenta unicamente una questione di salvaguardia della salute, ma anche di rispetto dell’ambiente e del pianeta. La produzione di olio di palma è infatti causa di deforestazione e di distruzione degli habitat naturali degli animali (come per esempio gli oranghi) che popolano le foreste di luoghi come Indonesia, Malesia, Uganda e Costa d’Avorio e della sottrazione alle popolazioni native di territori da esse abitati da sempre.

Non voglio male ai vegani però dato che la vostra scelta di dieta è basata anche su una questione etica cerchiamo tutti insieme di evitare (se non eliminare) il più possibilie quest’olio di palma dalle nostre ricette che alla fine i dolci si possono fare anche senza l’uso di margarine! 🙂

18 risposte su “Cosa sono gli “oli vegetali” o “grassi vegetali” idrogenati e non idrogenati?”

Grazie, faccio interventi nella di commercio equo e solidale, l’alimentazione sana ci preme molto e questo articolo ci sarà utile per far cambiare rotta a quante più persone possibile se son giovani meglio.

Sono contenta 🙂 Il cibo è ciò che mangiamo, se ci alimentiamo nella giusta maniera viviamo anche meglio e inquiniamo meno!

Ho capito che l’olio di palma è in generale da evitare, soprattutto per chi come me ha avuto problemi cardiaci e di colesterolo. Ma questo vale anche per quello non idrogenato?
Grazie

Ciao Dino, si purtroppo vale anche per quello non idrogenato, se assunto spesso provoca ugualmente danni alla salute e anche all’ambiente, causando deforestazione e uccisione di tanti animali, come gli oranghi. Quindi diffida anche del l’olio di palma biologico, fa sempre male!

E come possiamo evitare l olio di palma e olio o grassi idrogenati e non? Sono presenti in oltre il 98% degli alimenti non naturali. Non c’ e’ soluzione

La soluzione c’è, o prepararsi le cose direttamente a casa, oppure leggere bene tutti gli ingredienti e vedrai che ci sono comunque tanti prodotti dove non lo aggiungono 😉

Io sono stata ore al supermercato per trovare biscotti che nn lo contenesse ma nn ne ho trovati. Se mi dite quali sono i prodotti che non contengono olio di palma vi ringrazerei tanto. Bottega solidale o altro da me nn ci sono e i prodotti lì sono costosissimi.

Ciao Ale, i biscotti senza olio di palma ci sono per esempio all’eurospin, poi non so dove abiti tu e che supermercati hai vicino a casa. Io ho li faccio in casa, o li compro su internet o al negozio bio.
Nei supermercati la maggior parte di quelli che non contengono olio di palma possono contenere però burro o uova.
Se clicchi sul link che ti scrivo di seguito trovi una bella lista di prodotti senza olio di palma 😉
http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-biscotti-tab.html

io faccio i biscotti in casa per mia sorella che è celiaca ed intollerante a latte e latticini, come parte grassa uso l’olio di arachide perchè di oliva dà un gusto troppo deciso ai biscotti; vorrei sapere se esiste un grasso vegetale “sano” da usare in sostituzione dell’olio che comunque utilizzato con farina senza glutine o di riso non dà proprio risultati eccezionali; attualmente sto provando il grasso di cocco che però oltre ad essere costoso non si amalgama bene agli altri ingredienti….occorrerebbe un grasso tipo la margarina che però sò non essere affatto sana. mi puoi aiutare?

Ciao Daniela, puoi usare l’olio di cocco come addensante o il burro di cacao, (io a volte uso l’olio di cocco per le crostate vegan ad esempio).

ho letto gli ingredienti dei biscotti la dicitura “olio vegetale non idrogenato di palma”
può essere pericoloso consumare questi biscotti? grazie

Ciao Nicla, non è pericoloso, però come tutte le cose è meglio non abusarne, perché purtroppo gli oli vegetali idrogenati e non, sono presenti nella maggior parte dei prodotti confezionati che si trovano nei supermercati, e anche nei gelati, o nei prodotti freschi… Io consiglio di leggere sempre tutte gli ingredienti. Se anche se qualche volta consumi prodotti con ingredienti simili l’importante è che però eviti di mangiarne altri nell’arco della giornata, perché poi sommandoli rischi di eccedere.

Ho da qualche giorno scoperto di avere una forte intolleranza alle noci e derivati..Ovviamente eruzioni cutanee prurito ed altri problemi..Non so’piu’cosa mangiare,perché terrorizzata da ogni prodotto confezionato…volevo sapere se l’olio di girasoli é nocivo per me,perché é l’unico prodotto che c’e in ogni cosa…Grazie

Ciao Marina, l’olio di semi di girasole penso puoi utilizzarlo, magari prova a rivolgerti ad un nutrizionista o vai nei negozio bio e chiedi, se vuoi usare quello di girasole ti consiglio magari quello spremuto a freddo.

Ho da qualche giorno scoperto di avere una forte intolleranza alle noci e derivati..Ovviamente eruzioni cutanee prurito ed altri problemi..Non so’piu’cosa mangiare,perché terrorizzata da ogni prodotto confezionato…volevo sapere se l’olio di girasoli é nocivo per me,perché é l’unico prodotto che c’e in ogni cosa…Grazie

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